Castelli, Fantasmi, Leggende | ||
Un’idea è qualcosa che ti fulmina! Ti colpisce, all’improvviso ma,
se ti ha attraversato il cervello, deve pure essere nata da qualcosa…
Quindi è un pensiero ricorrente… o quanto meno, recente!
Non sempre!
A volte vedi, senti o leggi ma sei distratto, hai altri pensieri che ti frullano nel capo…
Fino a quando, ecco, l’idea occupare ogni stanza del tuo cervello, ogni anfratto, recondito o minimo che sia, ed esplodere, prepotentemente, soverchiando tutto il resto!
E’ matura, ha vagato a lungo nei meandri dell’inconscio, sommando sensazioni, ansie, deduzioni, emozioni, turbamenti, meraviglia, commozione…
Ed ora ti appare chiara, in ogni suo dettaglio, tutto combacia e coincide alla perfezione, si integra, si completa con automatismi che non ti spieghi.
Non è più solo un’idea, è diventato un progetto di cui l’idea è l’embrione…
Intorno proliferano gli annessi, uno dopo l’altro, a completare in un tutt’uno i connotati dell’evento.
Analizzando il fatto in sé, mi riferisco all’origine dell’idea, devo tornare indietro nel tempo, non al Medioevo, no, molto più semplicemente alla visita del Castello di Padernello fatta su invito di un carissimo amico, Giuseppe, che in quell’occasione mi ha proposto un volumetto, di poche pagine, scritto da Gian Mario Andrico, “La dama bianca”…
Mentre passavo da un ambiente all’altro, le stanze del Castello non erano più stanze vuote, arredate o meno…
La biblioteca, le cucine, lo scalone, le soffitte, il mastio, ovunque c’erano bimbi che si rincorrevano, giocavano a palla, facevano rotolare i loro cerchi di legno, si sfidavano sfregando le piccole trottole, le femminucce già si sentivano adulte leggendo di nascosto testi da imponenti librerie… o madri cullando le loro bambole tra le braccia.
Insomma non ero certo solo tra quelle mura e quasi non sentivo ciò che Giuseppe, pazientemente, mi andava descrivendo, con dovizia di particolari, quasi sapesse leggere nei miei pensieri e sentisse il dovere di portarmi a conoscenza di fatti storici che non sempre si trovano sui libri, aneddoti che solo la memoria popolare tramanda…
Ed il quadro che si formava davanti ai miei occhi prendeva sempre più corpo. La storia, o forse sarebbe più corretto dire, la leggenda, della Dama Bianca non lasciava spazio ad altro… sino al suo epilogo, leggenda o realtà che fosse, cui non puoi restare indifferente… l’emozione si mescola alla commozione e la fantasia crea immagini dolci, melanconiche ma non tristi, alimenta storie che si aggiungono alla leggenda.
E da una leggenda passi ad un’altra, in un susseguirsi di vicende, romantiche, tribali, conviviali, belliche o familiari dove c’è sempre un Castello sullo sfondo e nel Castello…
fantasmi e leggende!
Salvatore Attanasio
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